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25
NOV
Amianto sul tetto? gli incentivi per il fotovoltaico coprono anche lo smaltimento

Amianto sul tetto? gli incentivi per il fotovoltaico coprono anche lo smaltimento

Il Governo italiano ha deciso di favorire l’installazione di impianti fotovoltaici al posto dei vecchi tetti in amianto, introducendo bonus fiscali e contributi a fondo perduto. Per chi ha ancora amianto nel tetto e ha intenzione di installare pannelli solari, c’è la possibilità di utilizzare il Superbonus 110% per eliminazione dell’eternit e l’esecuzione di lavori di efficientamento energetico. BONUS PER SMALTIRE L’AMIANTO Per quanto riguarda le operazioni di smaltimento dell’amianto è già prevista una detrazione secondo l’articolo 16-bis, comma 1, del Tuir (Testo unico delle imposte sui redditi). Le agevolazioni coprono sia i lavori di rimozione dei materiali sia le spese di trasporto dell’amianto presso le apposite aree di smaltimento.  Anche le aziende possono usufruire di agevolazioni grazie al bonus INAIL rivolto a coloro che intendono realizzare progetti per migliorare le condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, tra cui anche progetti per la bonifica dell’amianto. Per finanziare progetti di smaltimento amianto sono stati stanziati ben 74 milioni di euro.A questi bonus si uniscono le facilitazioni introdotte per installare impianti fotovoltaici al posto dell’amianto rimosso. I BONUS PER INSTALLARE PANNELLI SOLARI AL POSTO DELL’AMIANTO Attualmente in Italia si trovano ancora coperture in amianto soprattutto in edifici che sono adibiti a capannoni, garage, depositi o vecchie abitazioni. Nella maggior parte dei casi si tratta di fabbricati costruiti prima del 1992, anno in cui è stato introdotto il divieto dell’uso dell’amianto. C’è quindi un alto numero di tetti sui quali questo tipo di materiale è ancora altamente presente e dev’essere al più presto rimosso. Le coperture di queste costruzioni possono così essere “riconvertite” per accogliere l’installazione di pannelli solari.Chi aderisce al Superbonus 110%, infatti, può vedere coperti i costi dell’intervento per la rimozione dell’eternit se sostituisce il vecchio tetto in amianto e realizza un tetto con pannelli solari. Questa misura rappresenta un’ottima opportunità per eseguire la bonifica dell’amianto e allo stesso tempo efficientare la propria residenza. Una delle condizioni da rispettare, infatti, è che l’abitazione faccia un salto di almeno 2 Classi energetiche rispetto a prima.Con le nuove direttive non è più obbligatorio come previsto in precedenza che la superficie di amianto e quella dei nuovi pannelli coincidano. La facilitazione è valida per la rimozione dell’eternit non solo dal tetto dell’abitazione principale ma anche dalle altre pertinenze e può essere utilizzata in concomitanza con altri contributi a fondo perduto messi a disposizione dai Comuni delle diverse città.Allo stesso tempo il bonus per l’installazione di impianti fotovoltaici è utilizzabile sia se questi vengono collocati sul tetto della propria residenza sia sulle aree circostanti di pertinenza, basta che l’impianto sia poi effettivamente connesso con le utenze residenziali domestiche. Anche i tetti di garage, box e depositi, quindi, possono ospitare impianti fotovoltaici a patto che questi siano poi messi al servizio di una o più abitazioni.Per quanto riguarda le aziende, invece, gli incentivi per l’installazione di pannelli solari al posto dell’amianto sono stabiliti dal PNRR. In particolare, il Governo italiano ha inserito al suo interno l’iniziativa “Parco Agrisolare” che si rivolge alle imprese del settore agricolo e prevede contributi a fondo perduto per l’installazione di impianti fotovoltaici da realizzare sulle coperture dei fabbricati. Sono compresi in questo piano anche i fabbricati rurali su cui viene realizzata la completa rimozione dell’eternit e contestualmente l’installazione di pannelli solari. A questo progetto sono stati destinati per ora 1,5 miliardi di euro con l’obiettivo di sostituire i vecchi tetti e avere entro il 2026 una potenza installata pari ad almeno 375.000 kW.Se sei interessato all’installazione di pannelli solari contattaci per avere maggiori informazioni.

18
NOV
Le comunità energetiche: cosa sono e come funzionano

Le comunità energetiche: cosa sono e come funzionano

In Italia si sta diffondendo sempre più un modello innovativo di produzione e gestione dell’energia noto come Comunità Energetiche Rinnovabili (Renewable Energy Communities). Le Comunità Energetiche sono state introdotte con un pacchetto di provvedimenti adottato nel 2019 dall’Unione Europea con l’obiettivo di decarbonizzare i territori europei secondo quanto previsto dal Green Deal. Già molto diffuse in nord Europa, le Comunità Energetiche sono un’associazione che produce e condivide energia rinnovabile, generando e gestendo autonomamente energia verde e riducendo le emissioni di CO2 e gli sprechi energetici. Con la creazione di Comunità Energetiche si vuole facilitare l’integrazione dei cittadini nel sistema elettrico, in qualità di partecipanti attivi. COS’È UNA COMUNITÀ ENERGETICA Grazie alle normative approvate sia a livello europeo sia a livello nazionale è possibile istituire associazioni per la produzione, il consumo e la condivisione dell’energia. L’obiettivo finale è quello di favorire la diffusione dell’energia verde sostenibile ma anche diversificare l’approvvigionamento energetico e aprire la strada verso una società climaticamente neutra.Una Comunità Energetica è un’associazione che può essere composta da cittadini, pubbliche amministrazioni, piccole e medie imprese o qualsiasi altro soggetto pubblico o privato che vuole mettere in condivisione l’energia prodotta dai propri impianti. Ad esempio, le persone che vivono nello stesso quartiere e desiderano sviluppare una Comunità Energetica possono dotarsi di impianti volti alla produzione di energia green, come gli impianti fotovoltaici o eolici.La legge sulle Comunità Energetiche non specifica quale tecnologia adottare, ma il fotovoltaico è la soluzione di gran lunga più utilizzata in questo genere di situazioni. Con le Comunità Energetiche i cittadini che sino ad ora erano consumatori passivi diventano consumatori attivi e produttori con un proprio impianto per la produzione di energia elettrica. L’energia prodotta viene usata prima per l’autoconsumo all’interno della Comunità, poi quella in eccesso viene venduta al GSE (Gestore dei Servizi Energetici). COME SI COSTITUISCE UNA COMUNITÀ ENERGETICA? Come prima cosa è necessario individuare l’area in cui installare l’impianto di produzione di energia, che deve essere in prossimità delle utenze. In generale, sono raccomandati i terreni industriali dismessi. Questi, infatti, sono sufficientemente grandi per ospitare un impianto fotovoltaico e soddisfano i requisiti di dimensione, posizione e destinazione d’uso previsti dalla normativa. Possono essere scelti per l’installazione di pannelli solari anche i tetti di edifici o fabbriche. L’impianto non deve necessariamente essere di proprietà della Comunità, può anche essere messo a disposizione da uno o più membri partecipanti, o anche da una terza parte.I membri possono formare una Comunità Energetica sottoscrivendo un accordo o diventando soci di un soggetto giuridico e formando un ente legale (come, ad esempio, una cooperativa) che produce energia elettrica attraverso fonti rinnovabili. L’energia elettrica prodotta dall’impianto deve essere condivisa utilizzando la rete di distribuzione elettrica esistente.In Italia le Comunità Energetiche rinnovabili (REC) sono possibili grazie alla conversione in legge del decreto milleproroghe 162/2019. Uno dei primi esempi di Comunità Energetica in Italia è quella realizzata da Sorgenia presso le città di Turano Lodigiano e Bertonico. Qui sono stati installati cinque impianti fotovoltaici per la produzione, il consumo e la condivisione di energia elettrica 100% green.Se sei interessato all’installazione di pannelli solari per la tua Comunità Energetica contattaci per avere maggiori informazioni. 

11
NOV
Pannelli solari: 5 buoni motivi per cui vale la pena installarli

Pannelli solari: 5 buoni motivi per cui vale la pena installarli

I cambiamenti climatici e le emissioni nette di gas a effetto serra rappresentano un rischio sempre maggiore per tutto il pianeta. Per questo tutti e 27 gli Stati membri paesi membri dell’UE hanno sottoscritto il Green Deal, un documento con il quale si sono impegnati a trasformare l’UE nel primo continente a impatto climatico zero entro il 2050. Per raggiungere questo obbiettivo l’Unione Europea ha anche presentato anche il piano REPowerEU con l’obiettivo produrre energia più pulita e diversificare l’approvvigionamento energetico.REPowerEU prevede anche l’introduzione di incentivi per l’installazione di pannelli fotovoltaici, con lo scopo di connettere alla rete oltre 320 GW di solare fotovoltaico di nuova installazione entro il 2025. A lungo termine, invece, l’obiettivo è quello di raggiungere i 600 GW entro il 2030. Se stai valutando l’acquisto di pannelli solari ecco cinque motivi per cui dovresti installarli al più presto. RIDUZIONE DELLA DIPENDENZA DALL’ESTERO I pannelli solari favoriscono la riduzione della dipendenza da combustibili fossili e contribuiscono a diminuire il riscaldamento globale. Se si raggiungerà l’obiettivo di installare 600 GW di solare fotovoltaico entro il 2030 questo consentirà di evitare il consumo di 9 miliardi di m3 di gas naturale l’anno che l’Italia acquista per lo più da altri paesi. Un impiego sempre maggiore dei pannelli solari rappresenta per la nostra penisola un’occasione per limitare la dipendenza dall’estero e localizzare le politiche energetiche. Per sostenere l’installazione di impianti fotovoltaici il Governo italiano ha studiato bonus e sostegni a favore di cittadini e imprese. AUTONOMIA DALLA RETE ELETTRICA Uno dei principali vantaggi degli impianti fotovoltaici è che un’impresa (o un privato) può produrre energia (pulita) per alimentare la propria attività o la propria casa. Grazie alla sua notevole flessibilità, il solare fotovoltaico può alimentare ogni edificio: dalle case alle scuole, dagli edifici commerciali a quelli produttivi. Con i pannelli solari è possibile non solo diventare indipendenti dalla rete elettrica autoproducendo la propria energia, ma anche diventare più resilienti in caso di eventi meteorologici estremi ed essere meno responsabili dell’inquinamento del nostro pianeta. Un ulteriore vantaggio si crea se i pannelli solari sono installati in concomitanza con i sistemi di accumulo di energia. Gli impianti con accumulatori, infatti, consentono di non subire interruzione della rete elettrica in caso di blackout. RISPARMIA DENARO E AUMENTA L’EFFICIENZA Nei primi sei mesi 2022 il costo che l’Italia ha sostenuto per rifornirsi di greggio è aumentato di quasi l’80% rispetto allo stesso periodo del 2021 e per il 2023 non si prevedono ribassi. Secondo gli esperti di Morgan Stanley, infatti, il prezzo salirà a quota 100 dollari al barile già nel primo trimestre 2023. Per quanto riguarda il prezzo medio del gas naturale in Italia, invece, nel 2022 questo è raddoppiato rispetto al 2021. L’aumento dei prezzi dei combustibili fossili suggerisce che investire in fonti di energia pulita presenta vantaggi economici significativi. I pannelli solari possono ridurre o addirittura eliminare le bollette energetiche per anni. In Italia sono state attivate numerose iniziative per sostenere privati e aziende che vogliono installare impianti fotovoltaici come: il Parco Agrisolare, l’iniziativa Solar Belt, il Bonus Ristrutturazione (o Bonus Casa) e il Superbonus 110%. Inoltre, con un nuovo Fondo sociale per il clima l’UE sosterrà i cittadini a rischio di povertà energetica. Il programma è volto a mitigare i costi sostenuti dalle persone meno abbienti per garantire che la transizione sia equa e non lasci indietro nessuno.  GUADAGNARE UN REDDITO AGGIUNTIVO Con gli incentivi in atto investire su un impianto fotovoltaico porta ormai un ritorno in brevissimo tempo, visto anche i prezzi dell’energia sono in continuo aumento. Una volta recuperato l’investimento, e con una manutenzione minima (impatto sui costi dell’1% circa), non solo le bollette energetiche possono arrivare a zero, ma è anche possibile guadagnare un reddito passivo vendendo al GSE (Gestore Servizi Energetici) l’energia in eccesso autoprodotta dal tuo impianto. Vendere energia elettrica non è una peculiarità dei privati che installano impianti fotovoltaici. Tutti, anche gli impianti commerciali possono vendere al GSE l’eccedenza di energia prodotta e non autoconsumata.SALVAGUARDIA DEL PIANETA Il fotovoltaico attualmente sembra la tecnologia più adeguata e la migliore soluzione contro gli effetti dei cambiamenti climatici. Negli ultimi anni una parte dei terreni agricoli italiani sono devastati da usi eccessivi di pesticidi che distruggono la biodiversità. Salvaguardare le aree verdi e consentire alla biodiversità di rifiorire offre una soluzione rapida ed economica per assorbire e immagazzinare carbonio. La Commissione Europea, per questo, propone di ripristinare le foreste, i suoli, le zone umide e le torbiere dell’Europa. Ciò aumenterà l’assorbimento di CO2 e renderà il nostro ambiente più resiliente ai cambiamenti climatici. A questo bisogna aggiungere che l’agro-fotovoltaico si presenta come un’opportunità eccezionale dato che nel rispetto delle biodiversità permette di far convivere la produzione di energia pulita con un’agricoltura sostenibile.Contattaci se sei interessato a ricevere maggiori informazioni sui pannelli solari. Il nostro team dedicato sarà al tuo completo servizio. 

19
OTT
Solar belt e linea diretta: agevolazioni per l’installazione del fotovoltaico

Solar belt e linea diretta: agevolazioni per l’installazione del fotovoltaico

Qualche mese fa un nuovo Decreto Energia ha introdotto diverse misure volte a ridurre i costi delle bollette energetiche per le imprese e le famiglie italiane. In particolare, il provvedimento ha presentato la normativa nota come “Solar Belt” che permette alle aziende che hanno aree idonee per l’installazione di impianti fotovoltaici di usufruire di iter autorizzativi semplificati.Grazie all’introduzione di questa norma si vuole a contrastare il caro bollette rendendo più semplice e rapida l’installazione di impianti fotovoltaici in particolari territori della nostra penisola non soggetti a vincoli culturali. In più il decreto vuole dare una maggiore valorizzazione all’energia fotovoltaica auto-consumata dalle imprese grazie al programma noto come “Linea diretta”. SOLAR BELT: AREE IDONEE E PROCEDURE SEMPLIFICATE L’articolo 12 del Decreto Energia 17/2022 istituisce le “Solar Belt”, ovvero aree dichiarate immediatamente idonee all’installazione di impianti fotovoltaici, senza alcun bisogno di verifiche di impatto ambientale. Rientrano all’interno delle Solar Belt le zone che fanno parte delle seguenti categorie: aree anche agricole, senza vincoli, situate in un perimetro di 500 metri dalle aree a destinazione industriale, artigianale e commerciale compresi i siti di interesse nazionale aree anche agricole, senza vincoli, interne a stabilimenti e impianti industriali o racchiuse in un perimetro che disti non più di 500 metri dall’impianto o stabilimento; zone adiacenti alla rete autostradale entro una distanza di 300 metri;Per queste aree vengono previste delle agevolazioni a livello autorizzativo per quanto riguarda l’installazione di impianti a terra fino a 1 MWp. In questi casi è sufficiente depositare al Comune la Dichiarazione asseverata di inizio lavori (DILA).Ci sono, inoltre, novità anche per quanto riguarda la Procedura Abilitativa Semplificata (PAS) che nel limite di 3 km dalle aree produttive, in assenza di vincoli, aumenta la potenza installabile a 20 MWp. Per quanto riguarda gli impianti di taglia superiore, invece, rimane invece necessaria l’Autorizzazione Unica.Viene, inoltre, inserita l’esenzione dalla verifica di assoggettabilità alla valutazione di impatto ambientale per gli impianti fino a 20 MW che non rientrano in zone ambientalmente sensibili. LINEA DIRETTA: LINEA ELETTRICA PER L’AUTOCONSUMO INDUSTRIALE Un’altra misura del Decreto Energia è la cosiddetta “Linea Diretta” che permette alle imprese di realizzare impianti a fonti rinnovabili per autoconsumo collegandosi alla linea elettrica privata fino a 10 km (la cosiddetta Linea Diretta). Gli impianti a terra dovranno essere, però, realizzati su aree di disponibilità delle stesse imprese. Questa norma sembra particolarmente valida per le imprese energivore che potranno realizzare impianti per autoconsumo disponendo di energia a costi più bassi e non volatili.Le misure, Solar Belt e Linea Diretta, risultano molto importanti per il rilancio delle energie rinnovabili e per fronteggiare il caro bollette e la dipendenza energetica dall’estero. I provvedimenti qui illustrati si affiancano ad altri già introdotti dal Governo italiano come il “Progetto Parco Agrisolare” e il credito di imposta (come parte del piano Transizione 4.0) che nel 2022 è passato dal 10% al 6%.Se puoi accedere a questi incentivi e sei interessato all’installazione di pannelli solari contattaci per avere maggiori informazioni. 

4
OTT
Parco agrisolare: contributi per i pannelli solari

Parco agrisolare: contributi per i pannelli solari

Tra gli stati Europei, dopo Francia e Germania, l’Italia è il paese che consuma più energia nel campo della produzione alimentare. Per quanto riguarda le aziende agricole i costi energetici rappresentano in media oltre il 20% dei costi variabili, una percentuale che aumenta in alcuni sottosettori produttivi. Per far fronte a questa situazione il Governo italiano ha inserito all’interno del PNRR l’iniziativa “Parco Agrisolare” con lo scopo di incentivare l’installazione di impianti fotovoltaici su edifici a uso produttivo nel settore agricolo.IL PROGETTO “PARCO AGRISOLARE”: CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO PER I PANNELLI SOLARI Il progetto “Parco Agrisolare” mira a diminuire gli alti consumi energetici del settore agroalimentare sfruttando i tetti degli edifici per installare milioni di pannelli fotovoltaici. In particolare, si vogliono sostenere gli investimenti per l’installazione di impianti di produzione di energia elettrica solare nel settore agroindustriale, escludendo il consumo di suolo.La misura è rivolta alle strutture produttive del settore agricolo, zootecnico e agroindustriale al fine di rimuovere e smaltire i tetti esistenti e costruire nuovi tetti isolati, creare sistemi automatizzati di ventilazione e/o di raffreddamento e installare pannelli solari e sistemi di gestione intelligente dei flussi e degli accumulatori.A questo progetto sono stati destinati per ora 1,5 miliardi di euro a fondo perduto con l’obiettivo di avere entro il 2026 una potenza installata pari ad almeno 375.000 kW. Dei 1,5 miliardi di euro almeno il 40% è destinato alle “Regioni Obiettivo” (Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia) che usufruiranno di un contributo al 50% dell’investimento, mentre il rimanente va alle restanti Regioni italiani che fruiranno di un contributo pari al 40% dell’investimento.Sono però previste delle maggiorazioni in speciali casistiche come:  +20% per i giovani agricoltori o i nuovi agricoltori che si sono insediati da meno di cinque anni alla data della domanda di aiuto. +20% per gli investimenti in zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici. REQUISITI PER RICHIEDERE IL CONTRIBUTO Per avere accesso agli incentivi il richiedente deve installare un impianto fotovoltaico di nuova costruzione e con potenza di picco complessiva non inferiore a 6 kWp e non superiore a 500 kWp, stabilita dall’importo totale delle singole potenze nominali di ogni modulo componente il generatore fotovoltaico. Il progetto dovrà rispettare le disposizioni del CEI e le migliori tecniche disponibili per massimizzare la produzione di elettricità da pannelli solari.Il Progetto Parco Agrisolare richiede che i soggetti beneficiari si impegnino ad elaborare un progetto (BUSINESS PLAN) con inclusa una stima delle spese a preventivo. Possono essere ammessi esclusivamente i progetti di realizzazione di impianti fotovoltaici la cui energia elettrica generata sarà adibita a soddisfare il fabbisogno energetico dell’azienda agricola nella titolarità del Soggetto Beneficiario impianti in regime di cessione parziale/autoconsumo.Possono fare domanda: le aziende agricole attive nella produzione agricola primaria, le aziende agricole attive nel settore della trasformazione di prodotti agricoli, ma anche le aziende agricole attive nel settore della trasformazione di prodotti agricoli in non agricoli.Non viene richiesto un investimento minimo, ma il contributo massimo plausibile per singola proposta non deve superare i € 750.000,00 euro. Sono permesse le spese connesse all’intervento di installazione dell’impianto fotovoltaico, adeguatamente documentate e rendicontabili, fino a € 1500/kWp. Sono inclusi anche possibili oneri per l’adeguamento dell’infrastruttura di rete (se necessario) l’assolvimento di eventuali obblighi fiscali e altri oneri necessari.Il Bando ministeriale “Parco Agrisolare” prevede che le domande possano essere inviate da martedì 27 settembre 2022 a giovedì 27 ottobre 2022 tramite il portale dedicato accessibile dall’Area Clienti GSE (Gestore Servizi Energetici).Se puoi accedere a questi incentivi e sei interessato all’installazione di pannelli solari contattaci per avere maggiori informazioni. 

28
SET
Bonus energia rinnovabile 2022: che cos’è e come ottenerlo

Bonus energia rinnovabile 2022: che cos’è e come ottenerlo

Per contrastare l’aumento del costo di gas e luce il Governo Draghi ha pensato ad un Bonus Energia Rinnovabile a sostegno delle famiglie. Tutti coloro che hanno intenzione di installare (o hanno installato nei primi mesi del 2022) un impianto domestico per l’autoproduzione di energia elettrica potranno accedere a delle agevolazioni secondo quanto stabilito dal Decreto Ministeriale del 6 maggio 2022. Il “Bonus Energie Rinnovabili” si rivolge a coloro che installano sistemi di produzione energetica che sfruttano le fonti rinnovabili e non esauribili, come il sole e il vento, per trasformare questa energia naturale in elettricità o calore.Solitamente le fonti energetiche considerate pienamente rinnovabili sono l’energia solare, l’eolica, la geotermica e l’idroelettrica, ma l’incentivo statale ne prende in considerazione soltanto due: la solare e l’eolica. In Italia la fonte energetica rinnovabile maggiormente diffusa è l’idroelettrico. Questo perché la nostra penisola presenta numerosi bacini, laghi e diversi corsi d’acqua che sin dagli inizi del Novecento sono stati sfruttati realizzando diverse centrali idroelettriche.In questi ultimi anni, però, sono i pannelli fotovoltaici ad avere un ruolo sempre più importante come fonte alternativa di approvvigionamento. Abbiamo già trattato l’importanza sempre maggiore dei pannelli solari nel nostro paese e i dati forniti da ITALIA SOLARE ci dicono che Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna sono le regioni con il numero maggiore di impianti installati. La diffusione dei pannelli solari, però, sembra essere in rapida ascesa grazie anche a questi aiuti stanziati dal Governo italiano. BONUS ENERGIA RINNOVABILE 2022: QUALI SONO I REQUISITI E COME OTTENERLO? Il Bonus Energie Rinnovabili 2022 è una misura a sostegno dei cittadini privati introdotta dal Governo Draghi attraverso un Decreto Ministeriale. Il Bonus in questione prevede un credito d’imposta riconosciuto ai cittadini privati per: “le spese documentate relative all’installazione di sistemi di accumulo integrati in impianti di produzione elettrica alimentati da fonti rinnovabili”.In quest’ottica lo Stato ha stanziato un fondo da 3 milioni di euro valido per coloro che installeranno un impianto fotovoltaico nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2022. Sarà necessario rispettare alcune condizioni per poter accedere al bonus, tra cui la presenza all’interno del progetto di un sistema di scambio (in entrata e in uscita) con la rete elettrica nazionale. Questo significa che dev’essere predisposto uno speciale contatore che rileva continuamente non solo il consumo di elettricità ma anche l’ammontare di energia che viene reintrodotta nel sistema perché prodotta in surplus.Per ora non è noto a quanto ammonterà il credito d’imposta che ogni cittadino potrà richiedere, ma con molta probabilità i 3 milioni di euro saranno stanziati a fondo perduto fino a esaurimento. Per accedere all’agevolazione è necessario presentare domanda telematicamente sul sito dell’Agenzia delle Entrate, allegando le informazioni con le spese sostenute e la documentazione necessaria che certifica l’acquisto. Il Decreto precisa che questo credito d’imposta non è cumulabile con altre agevolazioni di natura fiscale aventi ad oggetto le medesime spese.ALTRE FORME DI AGEVOLAZIONI FISCALI Bisogna precisare che il Bonus Energia rinnovabile 2022 non è l’unica forma di agevolazione a disposizione per chi decide di installare pannelli fotovoltaici. In Italia chi sceglie di installare i sistemi fotovoltaici può ottenere detrazioni anche fino al 50% della spesa sostenuta grazie al Bonus Ristrutturazioni. Questo bonus prevede un tetto massimo di spesa fissato a 96.000 euro, a patto che i lavori per l’installazione si concludano entro il 31 dicembre 2024.Oltre al Bonus Ristrutturazione anche il Superbonus 110% permette ai cittadini privati di detrarre la spesa di acquisto e installazione del fotovoltaico a patto che questa si inserisca all’interno di altri interventi di tipo “trainanti”. Gli imprenditori agricoli, le imprese di tipo agroindustriale, le cooperative e i consorzi agricoli, invece, possono accedere ai fondi che il PNRR ha loro destinato tramite il progetto “Parco Agrisolare”. La misura prevede lo stanziamento di oltre 1 miliardo di euro che ha come obiettivo l’installazione di pannelli fotovoltaici con una nuova capacità di generazione di 375.000 Kw da energia solare.

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